Per la Rubrica “un artista che mi affascina” – Tino Stefanoni

Il Primo articolo vuole trattare un quadro del pittore Tino Stefanoni, scomparso da poco.
Ci tengo a condividere questo in particolare, poiché è stato il quadro che mi ha fatto avvicinare all’arte contemporanea, prima quasi (ahimè) schifata a causa dell’ignoranza sull’argomento (tipica del: eh ma sarà arte quella?! ps. si lo è!).

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“Il finto incantamento, dunque, della sua pittura apparentemente classica, traveste il momento lirico-concettuale del suo lavoro tutto rigorosamente razionale e, per assurdo, <>, al punto da voler sottolineare che la pittura è null’altro che un oggetto per la mente come la sedia, il tavolo o il letto sono oggetti per il corpo.”1

Non parlerò in questa sede della tecnica con la quale T.Stefanoni dipingeva i suoi quadri, non sono un esperto di arte e sinceramente la “tecnica” in sé e per sé non mi interessa; ma da neo-osservatore sono rimasto estasiato da questa serie e non posso non intuire come lui voglia mostrare il reale contenuto dei quadri..: la finzione.
Finzione data da un paesaggio rilassante, che ci cattura gli occhi, invogliandoci a guardarlo fino a trasformarci da spettatori a partecipanti della scena, ad essere DENTRO il quadro. Ci si accorge però che ogni elemento è sempre chiuso da un’irrealistica linea nera, a ricordarci che è “solo” pittura, “solo” finzione.

Andrea

1 – Fonte: https://www.tinostefanoni.com

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